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Il pomodoro, ricco di principi nutritivi e bassissimo contenuto calorico, è alla base di moltissimi piatti della cucina italiana: è usato in insalate, per la preparazione di salse, in succhi e bevande.
E’ un alimento costituto dal 94% di acqua, 3% di zuccheri, 1.2% di proteine, 0.2% di grassi e 1% di fibre.
Contiene vitamina A, sottoforma di betacarotene che gli conferisce il tipico colore rosso, vitamina B, importante per il ricambio cellulare, vitamina C e vitamina E.
Il pomodoro è la principale fonte di licopene, un carotenoide rinomato per la sua potente capacità antiossidante; è in grado di neutralizzare i radicali liberi e previene lo sviluppo di cellule cancerogene.
La sua biodisponibilità è maggiore negli alimenti sottoposti a cottura rispetto a quelli crudi.
Cucinare, ad esempio, un bel sugo di pomodoro è una scelta che migliora la qualità della vita e aiuta a invecchiare meglio, anche perché olio extravergine d’oliva, cipolla, basilico e aglio, ingredienti che accompagnano questo piatto, rafforzano le qualità di questo alimento.
Consigliato nelle diete ipocaloriche, il pomodoro è un ottimo diuretico, depura l’organismo e aiuta la digestione; mentre è sconsigliato per chi soffre di acidità di stomaco e inoltre, essendo ricco di istamina, può causare anche forti reazioni allergiche.

Oggigiorno sono sempre di più le persone che scelgono di seguire un’alimentazione vegetariana sia per motivi etici (rispetto degli animali, tutela dell’ambiente) sia per motivi salutistici.
Molti studi dimostrano, infatti, come un’alimentazione a base vegetale sia in grado di ridurre il rischio d’insorgenza di malattie cronico-degenerative e possa apportare benefici nel trattamento di alcune patologie.
Si possono distinguere, a grandi linee, due tipi di alimentazione vegetariana: il latto - ovo – vegetarismo, che prevede l’esclusione di carne e pesce e il veganismo, che oltre all’esclusione di carne e pesce, scarta anche tutti quei prodotti di derivazione animale (latte, uova, …).
Ci sono, comunque, molti alimenti disponibili in una dieta a base vegetale come ad esempio: cereali, legumi, frutta, verdura, semi, frutta secca, oli e grassi vegetali, …basta solo sfruttare a pieno la grande varietà racchiusa in ognuna di queste categorie.
Inoltre, in sostituzione della carne, si possono consumare il seitan (alimento altamente proteico che si ricava dal glutine di frumento o dal kamut o dal farro) o il tempeh (un panetto di soia fermentata) e, al posto del formaggio, il tofu (ricavato dal latte di soia).
Per seguire un menù vegetariano equilibrato occorre avere particolare attenzione nei confronti di alcuni nutrienti, quali acidi grassi omega 3, calcio, vitamina D e vitamina B12, ed evitare così possibili mancanze dannose per la salute, soprattutto tra chi sceglie il veganismo.
Gli acidi grassi omega 3 si possono trovare in noci, erbe aromatiche olio e semi di lino.
Il calcio si può assumere mangiando legumi, frutta secca e semi oleosi.
Per la vitamina D basta concedersi un’esposizione solare di circa dieci minuti tutti i giorni o di venti-trenta minuti due o tre volte la settimana.
Un’adeguata assunzione di vitamina B12, invece, è un po’ più complicata e così, di tanto in tanto, si utilizza un integratore per compensare.

La menopausa, ossia la cessazione dell’attività dell’ovaio, è un fenomeno naturale, tipico della vita di ogni donna, che comporta cambiamenti sia fisiologici sia psicologici.
E’ un passaggio obbligato che di solito avviene intorno ai cinquant’anni e compare gradualmente.
I sintomi più comuni comprendono l’insorgenza di vampate di calore, l’insonnia, un calo di concentrazione, irritabilità e talvolta depressione.
Tipico della menopausa è il calo della produzione, fino alla cessazione, degli ormoni estrogeni, da parte dell’organismo femminile: questo fenomeno non solo aumenta il rischio cardiovascolare, ma diminuisce anche la massa ossea, rendendo le ossa più fragili e soggette a fratture.
Vi è poi anche un rallentamento del metabolismo, che facilita l’accumulo di grasso, accompagnato da un aumento di colesterolo e di trigliceridi nel sangue.
Per cercare di mantenere sotto controllo il peso e prevenire malattie cardiovascolari o l’osteoporosi basta adottare sane abitudini alimentari:
-Mangiare frutta e verdura dalle 3 alle 5 volte al giorno:
  -carote, spinaci, pomodori ricchi di vitamina A che rinforza le difese immunitarie
  -cavoli, peperoni, agrumi, frutti di bosco che grazie alla loro vitamina C proteggono il sistema cardiovascolare
  -olio d’oliva, noci, verdure a foglia verde cariche di vitamina E, potente antiossidante che combatte i radicali liberi e l’invecchiamento dei tessuti.
-Consumare alimenti ricchi di calcio: latte e suoi derivati (senza esagerare considerato il loro contenuto di grassi), arance, spinaci, broccoli, rucola.
-Assumere vitamina D, che permette di fissare il calcio nelle ossa, attraverso l’esposizione giornaliera alla luce del sole per 10-20 minuti e mangiando uova, pesce (come salmone, aringa, …).
-Aumentare il consumo di proteine provenienti dai legumi, dai cereali e dalla frutta secca, oltre a quelle della carne e del pesce.
-Evitare di bere più di due caffè al giorno, poiché la caffeina contrasta l’assorbimento intestinale del calcio e ne favorisce la sua eliminazione.

Il pasto in famiglia, momento di ritrovo e di condivisione, molto spesso è una vera e propria lotta quotidiana tra genitori e figli, soprattutto se ci sono bambini piccoli, non solo per far rispettare semplici regole di buona educazione, ma anche per far mangiare a tutti quanti quello che si mette in tavola, senza troppe lamentele. Non giocare con il cibo, stare composti, assaggiare nuovi cibi,..sono tutte regole che richiedono tempo e pazienza da parte dei genitori nell’educazione dei figli. Prendiamo in considerazione l’introduzione di un nuovo alimento nell’alimentazione di un bambino: è una tipica tappa che si manifesta a partire, di solito, dai due o tre anni di vita ed è un momento molto delicato perché influirà sul tipo di alimentazione futura del bambino e sui suoi gusti culinari. In questo periodo i bambini sono più portati a rifiutare l’assaggio di nuovi cibi e soprattutto tendono a scartare dalla loro dieta frutta e verdura, preferendo già cibi più gustosi e più calorici come pasta, pizza, dolciumi, patatine…E’ proprio in questo momento che la figura del genitore è di fondamentale importanza poichè deve essere lui a decidere cosa deve mangiare il bambino e non il contrario; per fare ciò è necessario che l’adulto non si scoraggi davanti a una serie di rifiuti, ma perseveri nel suo obiettivo.
Qualche suggerimento per affrontare questo momento:
-seguire una dieta più varia possibile, che comprenda quotidianamente frutta e verdura
-farsi aiutare dai bambini, per quanto possibile, nella preparazione del pasto
-dare il buon esempio mangiando un po’ di tutto
-disporre il cibo nel piatto creando forme o immagini come ad esempio: una casa, un animale, un fiore
-giocare a indovinare tutti gli ingredienti usati nella preparazione del piatto.
Con qualche semplice accorgimento si può evitare una dieta monotona e ripetitiva, preferendo un’alimentazione sana e colorata.