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Il pasto in famiglia, momento di ritrovo e di condivisione, molto spesso è una vera e propria lotta quotidiana tra genitori e figli, soprattutto se ci sono bambini piccoli, non solo per far rispettare semplici regole di buona educazione, ma anche per far mangiare a tutti quanti quello che si mette in tavola, senza troppe lamentele. Non giocare con il cibo, stare composti, assaggiare nuovi cibi,..sono tutte regole che richiedono tempo e pazienza da parte dei genitori nell’educazione dei figli. Prendiamo in considerazione l’introduzione di un nuovo alimento nell’alimentazione di un bambino: è una tipica tappa che si manifesta a partire, di solito, dai due o tre anni di vita ed è un momento molto delicato perché influirà sul tipo di alimentazione futura del bambino e sui suoi gusti culinari. In questo periodo i bambini sono più portati a rifiutare l’assaggio di nuovi cibi e soprattutto tendono a scartare dalla loro dieta frutta e verdura, preferendo già cibi più gustosi e più calorici come pasta, pizza, dolciumi, patatine…E’ proprio in questo momento che la figura del genitore è di fondamentale importanza poichè deve essere lui a decidere cosa deve mangiare il bambino e non il contrario; per fare ciò è necessario che l’adulto non si scoraggi davanti a una serie di rifiuti, ma perseveri nel suo obiettivo.
Qualche suggerimento per affrontare questo momento:
-seguire una dieta più varia possibile, che comprenda quotidianamente frutta e verdura
-farsi aiutare dai bambini, per quanto possibile, nella preparazione del pasto
-dare il buon esempio mangiando un po’ di tutto
-disporre il cibo nel piatto creando forme o immagini come ad esempio: una casa, un animale, un fiore
-giocare a indovinare tutti gli ingredienti usati nella preparazione del piatto.
Con qualche semplice accorgimento si può evitare una dieta monotona e ripetitiva, preferendo un’alimentazione sana e colorata.